Dilemma Dello Schizofrenico n° 17

 

Dolce plenilunio della pallida sera. La luna, dal suo freddo colore madreperlaceo, era lì in alto per affollare le menti. L'erba intorno aveva preso un chiarore lunare simil argento, e il gelido vento li accarezzava scuotendoli. Analoga atmosfera, per le persone presenti.

Forse una, due o magari quattro.

Immersa nella gran pace della notte, la dolce fanciulla vide da lontano l'ombra di un indefinibile costatazione. Le venne la pelle d'oca e, quasi involontariamente, si fermò. Socchiuse gli occhi per intravedere meglio quell'ombra, ma senza risultati, iniziò a tremare come di una paura cupa e allarmante.

Il vento freddo emise un fruscio agghiacciante e il suo cuore si raggelò, s'impallidì. Dall'altro lato della strada non c'era nessuno, non più.

Il dubbio pervase come un pioggia scrosciante, la paura prese il sopravvento e il panico fece del suo.

L'effimera dolcezza che lievita il modo di imporsi di alcuni stravaganti esseri nella loro, più rara, brutalità, crea uno stato d'animo di sofferenza improvviso.

A chi apparteneva quell'ombra?

Le luci del locale adiacente erano bruciate e si accendevano ad intermittenza, evidenziando la parola HELL, più volte.

La docile fanciulla si incamminò furiosamente verso l'esatto posto dove si trovava l'ombra indefinita e oscura.

Si guardò indietro, sperando di trovare anime ancora vigili sul quel tenebroso luogo, ormai sconosciuto.

C'era una strana ragazza, dal pallido volto, ben incappottata che camminava verso di lei.

Si fermò.

Quella ragazza sembrò socchiudere gli occhi per evidenziare la persona al suo cospetto. Il gelido terrore si affievolì. Il vento gelido emise l'ennesimo fruscio, per quella che potrà essere, una notte indimenticabile..

"Vorrei che il giorno facesse spazio alla notte, così come le nuvole fanno spazio alle stelle e che l'infinito facesse spazio al plenilunio...Questo è il cielo ideale per sognare"